Chi Ha Incastrato Roger Rabbit
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VistaVision cameras installed with motion-control technology were used for the photography of the live-action scenes, which would be composited with animation. Rubber mannequins of Roger Rabbit, Baby Herman, and the Toon Patrol portrayed the animated characters during rehearsals to teach the actors where to look when acting with \"open air and imaginative cartoon characters\".[25] Many of the live-action props held by cartoon characters were shot on set with the props either held by robotic arms or manipulated with strings, similar to a marionette.[14] For example, a test was shot at ILM with an actor playing the detective would climb down a fire escape and the rabbit is supposed to follow and he knocks down some stacked boxes. Naturally, there would not be a rabbit during the test, so the camera would go down the fire escape and the boxes would fall when a wire was pulled.[24] The actor who played the voice of Roger, Charles Fleischer, insisted on wearing a Roger Rabbit costume while on the set, to get into character.[25] Filming began on November 2, 1986, and lasted for seven and a half months at Elstree Studios, with an additional month in Los Angeles and at Industrial Light & Magic (ILM) for blue screen effects of Toontown. The entrance of Desilu Studios served as the fictional Maroon Cartoon Studio lot.[35]
Chi ha incastrato Roger Rabbit ha ricevuto consensi quasi universali dalla critica, venendo aggiunto nella lista dei \"100 migliori film comici di tutti i tempi, secondo i critici\" da Business Insider.[21]
Nel 1996, uscì in VHS Ecco Roger Rabbit, un cofanetto con 2 videocassette: nella prima ci sono i 3 cortometraggi di Roger Rabbit, e nella seconda c'è il film Chi ha incastrato Roger Rabbit.
Bonkers, gatto combinaguai, serie animata prodotta dalla Disney nel 1993 e spin-off di Raw Toonage, mostra una premessa e ambientazione simile a quella del film Chi ha incastrato Roger Rabbit, in cui i cartoni sono creature senzienti che convivono assieme agli esseri umani. Protagonista della serie è Bonkers, una lince - cartone animato ex-star di Hollywood poi declassata a poliziotto, molto simile a Roger Rabbit sia fisicamente sia caratterialmente, che indaga su crimini e fatti misteriosi nell'ambiente \"cartoonesco\" di Los Angeles, affiancato (nella prima stagione) al detective Lucky Piquel, personaggio ricalcato sulla figura di Eddie Valiant e che, come quest'ultimo, detesta i cartoni animati. Le similitudini tra la serie e il film furono notate dal Los Angeles Times, che bocciò il tentativo di ricreare il mondo del film essendo la serie completamente animata.[40] Per diversi anni si è vociferato che la serie venne progettata come show interamente dedicato a Roger Rabbit, ma i cui personaggi furono poi sostituiti a causa di problemi di copyright; tuttavia, nel 2008, Greg Weisman chiarì che Bonkers fu concepito fin dall'inizio come protagonista, benché Roger fosse servito da ispirazione.[41]
Ecco un tema che sicuramente ci era sfuggito da piccoli: Chi ha incastrato Roger Rabbit è una grande metafora del razzismo a Hollywood. I cartoni sono i neri, costretti a lavorare \"per le noccioline\" (lo dice proprio R.K. Maroon a un certo punto) e a dare spettacolo per i bianchi, pur vivendo segregati nei loro quartieri. Un tema potentissimo espresso in un film per famiglie: tanto di cappello a Zemeckis.
Chi Ha incastrato Roger Rabbit si differenzia dai suoi predecessori a scrittura mista come Mary Poppins e Pomi d'Ottone e Manici di Scopa per non conservare la tradizionale struttura musical. Il genere dopotutto è diverso, si parla di una detective story ambientata dietro le quinte di Hollywood, e lo spirito è quello di mostrare il marciume che nasconde un mondo apparentemente felice. A comporre la colonna sonora, cercando di restituire il feeling del cinema noir, è il bravo Alan Silvestri. Tuttavia il lungometraggio ha anche un'anima enciclopedica, ed è incentrato su un mondo in cui la musica ha un ruolo importantissimo. Non stupisce quindi di trovare citati brani famosi come Witchcraft di Frank Sinatra e persino alcune sequenze musicali più corpose, che reinterpretano brani preesistenti:
A proposito del team up tra Disney e Warner, va notato che il cognome del proprietario dell'intero ghetto di Cartoonia è un omaggio al fittizio marchio ACME, utilizzato a mo' di tormentone nei cortometraggi Warner, ed esibito specialmente sopra i marchingegni utilizzati da Wile E. Coyote. In Chi Ha incastrato Roger Rabbit questo marchio viene usato come elemento comune in grado di riunire ogni cartone animato sotto un'unica bandiera. Qualche anno dopo, in occasione del lancio dei Mickey Mouse Works, la Disney si sarebbe però ricordata di aver avuto sin dagli anni 30 un corrispettivo della warneriana ACME, poi dimenticato. Si trattava della ditta fittizia Ajax, utilizzata molto meno ma in corti di una certa rilevanza come Lonesome Ghosts, e che da quel momento in poi sarebbe stata rispolverata di frequente.
Vi abbiamo recentemente riportato la notizia di un curioso aneddoto riguardante Hocus Pocus. Lo sceneggiatore Mick Garris ha spiegato che il film venne proposto a Steven Spielberg il quale però non voleva produrlo dal momento che avrebbe dovuto avere rapporti con la Disney. Intorno al 1993 infatti le tensioni tra il regista e lo studio erano al massimo. La ragione Una faida nata intorno a Chi ha incastrato Roger Rabbit. Ecco come sono andate le cose.
L'ululato del Criceto: finalmente disponibile per la prima volta in vinile dopo 30 anni la colonna sonora magistralmente composta da Alan Silvestri di Chi ha incastrato Roger Rabbit, con nuova copertina di Stan & Vince, in versione 180gr.
All'età di 86 anni, il 16 agosto, è morto l'animatore canadese Richard Williams, noto soprattutto per aver animato Chi ha incastrato Roger Rabbit, film memorabile del 1988 a tecnica mista, diretto da Robert Zemeckis. Coniugò fantasticamente personaggi d'animazione e personaggi in carne e ossa: la sinuosa Jessica Rabbit, la donna più sexy dei cartoon; il simpatico e distratto coniglio Roger Rabbit suo sposo; il detective spiantato Eddie Valiant interpretato da Bob Hoskins.
Sono oltre 140 i personaggi dei cartoni animati già preesistenti e famosi a comparire in Chi ha incastrato Roger Rabbit. Per la prima volta compaiono insieme l'icona della Disney, Topolino, e quella di Warner Bros., Bugs Bunny.
È proprio dopo Chi ha incastrato Roger Rabbit che tra gli animatori americani si è diffusa l'espressione \"bumping the lamp\", ovvero \"sbattere nella lampada\". Si riferisce alla scena in cui Hoskins urta più volte con il capo una lampada bassa nel soffitto, facendola oscillare, mentre tiene Roger per le orecchie. Gli animatori fecero un grande lavoro, paziente e meticoloso, per disegnare addosso al coniglio, in maniera coerente, luci e ombre, in base all'illuminazione fluttuante della stanza. Il team era però consapevole del fatto che questo grande lavoro sarebbe stato notato probabilmente da pochissimi e che l'assenza dell'effetto non avrebbe disturbato la maggior parte del pubblico.
From the DVD of the movie \"Who framed Roger Rabbit\", the special feature deleted scene \"Pig Head Sequence\" + the introduction of Robert Zemeckis. italian subtitles. Dal DVD del film \"Chi ha incastrato Roger rabbit\" il contenuto speciale della scena eliminata \"Pig Head\" + l'introduzione di Robert Zemeckis. Sottotitoli in italiano.
Su Chi ha incastrato Roger Rabbit, uscito negli States il 22 giugno del 1988 e da noi a Natale, si potrebbe scrivere un trattato. A 30 anni di distanza il mastodontico film di Robert Zemeckis e Richard Williams non solo non è invecchiato, ma vive sempre sottotraccia nella produzione americana dei blockbuster. Per questa ragione dividiamo quest'articolo sulle sue due principali influenze: sul cinema hollywoodiano in generale e sull'animazione in particolare.
Zemeckis lo sapeva e identificò proprio in questa sfida epica la vera rivoluzione: per far credere allo spettatore che il sortilegio cinematografico fosse realtà, il film doveva rimanere un film, non irrigidirsi per semplificarsi la vita. Bisogna aggiungere che tutto questo fu ottenuto senz'alcun ausilio digitale (anche se in rete erroneamente lo si ritiene). Chi ha incastrato Roger Rabbit fu infatti il canto del cigno dell'analogico, dell'effetto ottico e chimico, della fatica manuale: parte dal vero girata in pellicola, cartoon animato e colorato a mano, fotomontaggio ottenuto sempre in pellicola tramite stampante ottica o Truka.
Propr. Robert William H., attore inglese. Basso e tarchiato, con una inconfondibile espressione sorniona, lavora in diverse serie della tv inglese prima di affacciarsi, dalla metà degli anni '70, sul grande schermo in pochi ruoli di fianco che presto lascia per parti più corpose a partire da Cotton Club (1984) di F.F. Coppola. Nel 1986 vince il premio a Cannes nei panni dell'ingenuo autista di una prostituta d'alto bordo in Mona Lisa di N. Jordan, mentre l'anno dopo affianca M. Rouke in Una preghiera per morire di M. Hodges. È però un personaggio animato a farne un divo internazionale: lo stravagante coniglio di Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988) di R. Zemeckis, film che unisce in perfetta sincronia attori in carne e ossa a disegni animati. Con l'impermeabile trench dell'investigatore privato Eddie Valiant, H. contende così senza imbarazzi la scena agli scatenati cartoon in un tripudio di invenzioni e riesce anche a farsi baciare dalla vamp di cartone Jessica Rabbit al termine di una sinuosa canzone da night club. Le parecchie pellicole successive mostrano un attore misurato e completo, sia nella divagazione da videogame di Super Mario Bros (1993) di R. Morton e A. Jankel, sia nel dramma sociale Ventiquattrosette (1997) dell'esordiente inglese S. Meadows. Nel 2001 dà vita al commissario politico N. Chruscëv durante la difesa di Stalingrado dai nazisti in Il nemico alle porte di J.-J. Annaud. Appare quindi in La fiera delle vanità (2004) di M.Nair e in The Mask 2 (2005